L’evanescenza del piano vaccinale, tale da far addirittura dubitare dell’esistenza del medesimo, e l’osceno balletto sulle riaperture scolastiche ci regalano gli ennesimi disastri del casaliniano Modello Italia.
Nessuna sorpresa; da mesi è dolorosamente evidente a chiunque – con la non lodevole eccezione dei sempre meno tifosi e dei sempre troppi beneficiati – l’incapacità di affrontare l’emergenza in modo serio.
Non si contassero a migliaia i morti potremmo già archiviare questa surreale stagione ad espediente scenico di un qualche Bavaglino.
Però a ben vedere, al netto del disastro sanitario ed economico, la drammatica situazione che stiamo vivendo qualcosa può insegnarci.
Siamo alfine giunti alla dichiarazione di fallimento dell’Italia dei mille orticelli clientelari. Siamo insomma al definitivo default, ahinoi a spese nostre, di quell’indigeribile coacervo fatto di politici per mancanza di mestiere, di commissari amici degli amici, di consorziate e di municipalizzate eterno buen retiro per schiere di trombati, di corpi intermedi sempre ben pasciuti, di monopoli vari ed avariati.
Fate caso ai responsabili in servizio permanente effettivo, a quelli che “gli altri stanno pure peggio”, a quelli che “non è tempo di cercare responsabilità”; la greppia non è mai troppo lontana.
Si vedano in proposito le reazioni social alla proposta del “nostro” Davide Giacalone finalizzata ad impedire che l’inefficienza di Stato continui a far marcire nei frigoriferi le, già pesantemente insufficienti, dosi di vaccino disponibili. Se si gratta, sotto la patina di un ideologismo da discount, spunta sempre un capoufficio da vellicare.
Svegliati Italia, perché per questa malattia fatta di poteri nazionali, locali e intermediari sociali esclusivamente intenti alla cura del proprio orticello (quando non esclusivamente del proprio tornaconto personale) non esiste vaccino.
Penalista, abilitato al patrocinio dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, dà vita nel 2004 allo studio che porta il suo nome, incentrando la propria attività professionale esclusivamente nel campo del diritto penale, ulteriormente specializzandosi poi nelle tematiche del diritto penale dell’impresa.
L’esercizio della professione non gli impedisce di continuare l’attività universitaria: conseguito il dottorato di ricerca, è stato per oltre dieci anni docente di diritto penale presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli studi di Firenze.
È docente a contratto di Diritto delle Prove Penali e Criminologia presso l’Università Mercatorum di Roma e Direttore e Coordinatore del Master Universitario di I livello in Anticorruzione: un nuovo modello di etica pubblica. Risposte ordinamentali e nuovi protagonisti presso la Link Campus University di Roma.
Accanto alle molteplici pubblicazioni scientifiche, si segnalano numerosi convegni che lo vedono come relatore.
È inserito nella rete “Penalnet” della Commissione Europea (elenco europeo degli avvocati penalisti abilitati a patrocinare dinanzi alle Corti dell’Unione Europea).
E’ stato fiduciario in materia penale, su tutto il territorio nazionale, del SIULP (Sindacato Unitario Lavoratori di polizia) ed è oggi il coordinatore del Dipartimento Affari Legali della UIL Sicurezza.
È il responsabile dell’Ufficio Legale di USIP – International Police Sports Union – Police Games Milano 2019.
Attualmente insegna Diritto Processuale Penale presso l’Università IUL.