Perché bisogna legalizzare tutte le droghe? Per due ordini di ragioni: etiche e pratiche.
La ragione etica è che ciascuno di noi è il proprietario del proprio corpo, e pertanto è libero di farci quello che vuole, a condizione naturalmente che sia un adulto nel pieno delle sue facoltà, e che non danneggi gli altri. Non è un principio nuovo: lo usiamo già con il consumo di alcolici.
Nessuna legge italiana impedisce oggi a un individuo di ubriacarsi fino all’abbruttimento. Quello che non può fare è guidare in stato di ebbrezza, e questo perché potrebbe provocare un incidente che coinvolge altre persone.
A questo argomento vengono di solito rivolte due obiezioni.
1) La prima dice che il tossico potrebbe far soffrire i suoi famigliari o le persone che sono legate a lui, provocando loro un danno psicologico. Vero. Questa però non è una buona ragione per sbatterlo in galera.
La tossicodipendenza è un problema medico, non giuridico. Criminalizzare un problema medico non ha nessun senso e non può che peggiorare la situazione.
2) La seconda obiezione dice che i tossici costano al servizio sanitario nazionale di più rispetto alla media della popolazione. E allora uno potrebbe dire: “Perché io dovrei pagare con le mie tasse le spese per il ricovero di un tossico in overdose?”
Questa obiezione è, in realtà, un argomento a favore della legalizzazione delle droghe.
Legalizzando le droghe sarebbe possibile, infatti, tassarle, e usare le tasse per finanziare la sanità pubblica. In questo modo sarebbero i tossici – e solo loro – a finanziare i costi aggiuntivi dovuti al loro stile di vita.
Oltre alla ragione etica, ci sono anche una serie di ragioni pratiche in favore della legalizzazione delle droghe. Che piaccia o meno, c’è una forte domanda di droghe tra la gente. Renderne illegale il consumo, non le fa andare via.
Crea solo un gigantesco mercato nero che porta miliardi alla criminalità organizzata. Miliardi che potrebbero invece confluire nelle tasche di onesti produttori e rivenditori di droghe, oltre che nelle casse dello Stato.
Non solo. Ma la guerra alla droga favorisce la formazione di grandi gruppi criminali, come i cartelli sudamericani e la mafia.
La ragione è semplice: per produrre, contrabbandare e smerciare illegalmente grandi quantità di droga sono necessarie operazioni molto costose condotte su larga scala. Solo grandi e potenti cartelli multinazionali possono compiere operazioni del genere.
Se invece la droga diventasse legale, potrebbe essere prodotta da tanti piccoli produttori a livello locale e alla luce del sole. Senza contare che le mafie sarebbero private da una lucrosissima fonte di guadagno.
Ma non basta. Vi siete chiesti come mai la quantità di principio attivo presente nelle droghe è andata aumentando negli ultimi anni? La ragione è che gli spacciatori, temendo di essere arrestati, vogliono portarsi appresso la minor quantità possibile di droga.
Ci sono altre ragioni pratiche per cui conviene legalizzare le droghe. In questo momento un terzo della popolazione carceraria italiana è costituita da persone che sono finite dietro le sbarre per reati connessi alla droga.
Avete idea di quanto ci è costato in termini di polizia, di tribunali, di agenti penitenziari arrestare tutta quella gente?
E non parlo solo di costi monetari, ma anche di costi in termini di sicurezza. Perché ogni agente che viene impiegato per inseguire uno spacciatore o un tossico è un agente che non può più inseguire un rapinatore, uno stupratore o un omicida.
Volete più sicurezza nelle strade e carceri meno affollati? Legalizzate le droghe. Legalizzatele tutte.