Il “curriculum dello studente”, che concorrerà alla valutazione dell’esame di maturità 2021 e che sarà pubblicato in allegato al diploma per utilizzarlo anche nel mondo del lavoro, rappresenta, in tempi di pandemia, uno strumento che incentiva la diseguaglianza nei punti di partenza, e così indirettamente contravvenendo al compito della Scuola che ha invece, tra i suoi obiettivi principali, quello di ridurla.
“Come una gara di corse”, scriveva Luigi Einaudi, “non è considerata leale se tutti i concorrenti non balzano in avanti nel medesimo momento….così la gara della vita tra gli uomini non appare leale se a tutti non è concessa la medesima opportunità di partenza...”.
Allo stesso modo, con l’introduzione del curriculum, la gara tra gli studenti che devono conseguire la maturità 2021 diventa meno leale che nel passato.
In un sistema scolastico che ha, già di suo, qualche carattere classista, come evidenziano i rapporti INVALSI e di Ocse-Pisa, per la diversa composizione sociale di alcuni tipi di scuole (licei-tecnici/professionali), il “curriculum dello studente” che deve attestare, nella terza parte, le competenze e le abilità acquisite nell’ambito delle attività extra-curricolari, accentua le caratteristiche classiste e introduce nella Scuola una gara che finisce per essere ancora più sleale.
In un periodo in cui la Scuola non ha potuto svolgere regolarmente le lezioni (alternanza tra DaD e presenza) e ha annullato la programmazione delle attività extra-scolastiche per l’emergenza sanitaria, il “curriculum” finisce per privilegiare chi ha alle spalle famiglie che hanno potuto permettere ai loro figli di frequentare, a proprie spese, corsi extracurriculari privati e, di contro, rischia di peggiorare la situazione di chi sta crescendo in famiglie che non possono permetterselo.
In questi casi, il “curriculum” si trasforma in uno strumento che ratifica e aggrava le differenze sociali ed economiche tra gli studenti, piuttosto che ottemperare al dettato costituzionale per il quale “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” (art. 34, c. 3).
Essendo “compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3, c. 2 Cost.), il curriculum sembra fatto apposta per introdurre ulteriori ostacoli proprio nella scuola, che è il principale ascensore sociale cui i giovani meno fortunati possono ricorrere per scalare le vette della società.
Il tema delle “soft Skill” è importante, ma il ruolo cruciale per svilupparle è della Scuola e non delle famiglie!
E quindi, atteso che quest’anno, le Commissioni d’esame sono costituite da membri tutti interni, che ben conoscono i loro alunni, sarebbe opportuno prevedere lo slittamento dell’attivazione del “curriculum” almeno sino al momento in cui sarà possibile riprendere le attività in presenza, e così provando almeno a non peggiorare i punti di partenza, come pure Einaudi ci solleciterebbe a fare!
PIPPO RAO, nato a Messina, laureato in Lingue e Letterature straniere è stato docente di Lingua e Letteratura Francese e, per oltre trent’anni, dirigente scolastico nelle scuole medie e negli Istituti Superiori.
Consigliere Comunale di Messina dal 1990 al 2003;
Assessore al Comune di Messina all’Igiene Cittadina (1992/1993), All’urbanistica (1993/1994) e al Risanamento (2008/2011);
Iscritto dal P.L.I. da giovanissimo fu segretario provinciale della Gioventù Liberale Italiana di Messina;
Consigliere Nazionale, Membro della Commissione Nazionale Scuola P.L.I.;
Vice-Presidente P.L.I. di Brescia dove ha vissuto dal 1966 al 1980;
Segretario provinciale e comunale P.L.I. di Messina;
Membro della direzione nazionale P.L.I. (1986/1994) e responsabile nazionale P.L.I. per le Politiche sociali (1992/1994);
Membro dell’Esecutivo Nazionale della Federazione dei Liberali Italiani (1994/1998) è stato successivamente commissario di Forza Italia per la città di Messina (2006/2009).
È componente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi.