Della questione russo-ucraina sappiamo che c’è un aggressore e un Paese aggredito.
La violazione degli accordi internazionali è sotto gli occhi di tutti; specie l’art. 2, co. 4, dello Statuto delle Nazioni Unite: “I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della forza, sia contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite”.
Assodato questo fatto, occorre studiare un altro aspetto della vicenda: il non rispetto degli accordi di Minsk del 2015 da parte ucraina nella misura in cui non è stato definito il procedimento costituzionale teso a concedere maggiore autonomia alle regioni del Donbass interessate dall’intesa siglata davanti a Lukashenko.
Ovviamente le due falle politiche rappresentate non possono esser messe sullo stesso piano: la prima è una violazione non solo giuridica ma anche dei diritti umani; la seconda è una violazione di un trattato bilaterale che manifesta, però, una debolezza di esercizio della sovranità affermata. In una ricerca scientifica del GEODI (Centro di ricerca di geopolitica e diritto pubblico comparato)
dell’Università degli studi internazionali di Roma, a maggio scorso, si è posta l’attenzione proprio su questo elemento psico-costituzionale della vicenda: se un soggetto non è in grado di rispettare un accordo politico internazionale rischia, implicitamente, che qualcuno si insinui dove è incerta la fermezza decisionale.
La questione del Donbass è, quindi, il derivato di questa prospettazione in cui la politica ucraina degli ultimi anni pre-guerra è rimasta incriccata sul da farsi. Il rovescio della medaglia è stato
l’aumento della volontà separatista di quella fascia di territorio peraltro alimentate, sotto certi aspetti, dalle rispettive Costituzioni sia russa (art. 12) che Ucraina (artt. 5 e 7).
C’è un contraccolpo che la Russia, forse, non aveva considerato dall’inizio: il risveglio ucraino.
Cosa che sta spingendo il Paese di Zelensky a contrastare sul campo (e non solo) ogni inferenza russa dettata, appunto, dalla originaria debolezza di sovranità descritta.
Il risveglio, a volte, è più importante della libertà perché senza il primo non ci può essere la seconda.
Quando si aggredisce, invece, la propria Costituzione ha già fallito. Oppure no, quest’ultima non c’entra. Forse occorre pregare anche per il risveglio dei russi.
Perché nessuno vuole la guerra se non chi vuol morire ingannato.
Avvocato, saggista, già vice presidente coord. della Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico.
Delegato italiano (under 40) al G20 Amburgo 2022 industria, imprese e sviluppo economico organizzato da compagini industriali/imprese dei Paesi partecipanti con Ministero economia tedesco.
Docente aggiunto a.c. in Diritto tributario dell’impresa e Diritto processuale tributario – Dipartimento Economia, Management, Istituzioni presso l’Università degli studi di Napoli Federico II.
Componente di cattedra in “Diritto e spazio pubblico” – Facoltà di Scienze Politiche presso Università degli studi internazionali di Roma.
Componente del tavolo di esperti per gli studi sul “reddito universale” – Dipartimento di Scienze Politiche Università internazionale per la Pace dell’ONU (sede di Roma).
Direttore del Dipartimento di studi politici, costituzionali e tributari – Università Federiciana popolare.
Consigliere della “Commissione Etica ed Affari Legali” in seno al Comitato tecnico legale della Federazione Italiana E-Sports.
Componente del comitato scientifico della rivista @Filodiritto per l’area “socio-politica”.
Founder di @COLTURAZIONE
Pubblicazioni principali:
– “Opere edilizie su suolo privato e suolo pubblico. Sanzioni penali e profili costituzionali” (Altalex editore, 2016);
– “I sistemi elettorali in Italia: profili evolutivi e critici” (Pubblicazioni Italiane, 2018 – testo in collettanea);
– “L’inedito politico costituzionale del contratto di governo” (Aracne editrice, 2019);
– “Dal contratto di governo al governo da contatto” (Aracne editrice, 2020);
– “Nessuno può definirci. A futura memoria (il tempo del coraggio). Analisi e riflessioni giuridiche sul D.d.l. Zan” (Aracne editrice, 2021 – testo coautoriale);
– “Amore e Politica. Discorso sulla Costituzione e sulla Dignità dell’Uomo” (Aracne editrice, 2021);
– “Draghi Vademecum. La fine del governo da contatto. Le sfide del Paese tra dinamiche politiche e districamenti sul fronte costituzionale” (Aracne editrice, 2022).
Ultima ricerca scientifica – “La guerra nella Costituzione ucraina” – pubblicata su Alexis del GEODI (Centro di ricerca di Geopolitica e Diritto Comparato dell’Università degli studi internazionali di Roma).
Scrive in borderò per Italia Oggi e La Ragione ed è autore su La Voce di New York (columnist), Il Riformista, Affari italiani (editoriali), Formiche, Il Sole 24 Ore, Filodiritto (curatore della rubrica Mondovisione), Cercasi un Fine e sul blog di Fondazione Luigi Einaudi.