Intelligenza Artificiale. Cos’è davvero, come funziona, che effetti avrà.
Se non il titolo, piuttosto il sottotitolo (molto ambizioso) consiglia prudenza a chi si appresta a scrivere una recensione. Suggerisce, appena terminata l’ultima pagina, di fermarsi e riflettere con distacco e pacatezza, se i paragrafi e i capitoli del libro, siano riusciti a fornire risposte a quegli interrogativi. O piuttosto il libro più che offrire solide risposte offre una panoramica dei più rilevanti temi di riflessione sull’intelligenza artificiale.
E allora ci si rende conto dell’audacia, non tanto dell’autore ma dell’editore che ha scelto, forse proprio a dispetto delle intenzioni dell’autore, un sottotitolo molto pretenzioso.
Come spiegano bene gli autori, o meglio i coautori, nonostante i grandi passi avanti della tecnologia che negli ultimi anni hanno consentito di inverare molte intuizioni del passato, oggi l’intelligenza artificiale è tra noi, nei nostri device e quindi persino nelle nostre tasche, con implicazioni che già interrogano i giuristi e filosofi, oltre che gli informatici. Ma siamo ancora all’alba dell’intelligenza artificiale che non è semplicemente una “nuova tecnica”, ma una vera e propria rivoluzione che ci fa entrare in una nuova epoca. Oggi è possibile sicuramente descrivere cosa sia l’intelligenza artificiale, anche prefigurandone gli sviluppi. Si può sicuramente descrivere come funziona oggi, e persino illustrare gli studi più avanzati e le ricerche più interessanti anche se prive di applicazione. Ma illustrarne gli effetti (nell’economia come nelle relazioni sociali) a meno di avere non avere una sfera di cristallo è davvero arduo. Piuttosto, come riesce a fare bene questo libro, è già interessante esplorare alcuni impatti attuali dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in alcuni ambiti specifici, oltre che ad aprire una discussione su alcune implicazioni etiche e nuovi problemi giuridici.
Non a caso è un libro scritto a più mani, dall’incontro di punti di vista differenti. I contributi dell’informatico (Andrea Loreggia), del filosofo (Fabio Fossa), dell’economista (Francesco Corea) e del giurista (Salvatore Sapienza), si fondono in una voce sola grazie al contributo di Stefano Quintarelli e Claudia Giulia Ferrauto.
Dopo una interessante, e per certi versi anche divertente, storia dell’intelligenza artificiale attraverso il cinema, i coautori ci introducono nella prima parte del libro, composta dal secondo capitolo, nei quali oltre ad essere definita, è illustrata con meticolosa cura dei particolari cosa è l’intelligenza artificiale. La lettura procede forse un po’ faticosamente tra informazioni e spunti tutti interessanti, attuali e importanti, ma nella quale la “guida” dimentica che il lettore potrebbe rimanere un po’ indietro, e non avere gli strumenti per districarsi tra le tantissime informazioni, sebbene accompagnate da una ricca aneddotica. Il terzo capitolo funge invece da cerniera con i successivi, affrontando a volo di uccello le questioni che sono meglio approfondite successivamente.
La parte centrale del libro è dedicata all’etica e alle questioni giuridiche, sarebbe stato meglio collegare meglio il quarto e il sesto capitolo, uno dedicato appunto alle sfide dell’etica e l’altro al tema delle implicazioni giuridiche: si tratta di questioni che possono avere spesso punti di contatto. Il capitolo dell’etica è davvero molto interessante, con riflessioni che meriterebbero di essere sviluppate e approfondite autonomamente, insieme a quelle giuridiche, perché sono alla base di come l’intelligenza artificiale sarà implementata nei prossimi anni.
Il capitolo sul lavoro rischia di rimanere un po’ slegato dagli altri e avrebbe potuto approfondire maggiormente il tema dell’istruzione e della formazione come rimedio allo spiazzamento dovuto all’avvento delle nuove tecnologie, in generale quindi e senza guardare allo specifico dell’intelligenza artificiale. La sfida del lavoro è infatti molto collegata non solo ai nuovi “mestieri” che già oggi iniziano a trovare spazio nelle imprese, ma è ormai assodato che il tema della trasformazione dei lavori potrà essere meglio affrontata dalla società solo se la politica rimetterà al centro del suo discorso pubblico l’istruzione e il metodo, solo attraverso competenze adattabili alla trasformazione tecnologica sarà possibile gestire socialmente le conseguenze dell’introduzione dell’intelligenza artificiale nella produzione di beni e servizi.
La conclusione, volutamente, è uno spazio aperto di riflessione con una proposta di approccio regolatorio. La proposta di una infrastruttura normativa per l’intelligenza artificiale disegnata sull’esempio di quella relativa all’industria farmaceutica è affascinante, anche se nel lungo periodo potrebbe non essere aderente allo sviluppo della tecnologia, come del resto anche le domande finali che i coautori pongono al lettore, lasciano intendere.
Il libro è un esperimento ben riuscito, riesce a stimolare la curiosità del lettore e dargli diversi spunti utili ad orientarsi sui problemi che l’avvento e le applicazioni dell’intelligenza artificiale iniziano a porre alla società. Una bibliografia avrebbe sicuramente aiutato il lettore più curioso e volenteroso.
Direttore Generale della Fondazione Luigi Einaudi
Nato a Palermo nel 1976, è stato deputato della XVII legislatura. La sua attività parlamentare è stata relativa ai settori: innovazione, telecomunicazioni, venture capital, strumenti di pagamento, antiriciclaggio.
Laureato in legge, è attualmente consulente di importanti aziende in ambito regolatorio.