È scomparso improvvisamente Alberto Alesina, economista liberale, bocconiano, professore ad Harvard. Ha avuto una brillantissima carriera accademica ed un grande successo come editorialista. Fu presto considerato tra i migliori giovani economisti a livello mondiale; i suoi articoli publicati con Giavazzi sul Corriere della sera hanno sempre suscitato attenzione e dibattito anche al di fuori del mondo accademico.
La mia stima per l’ uomo per bene, come lo definisco, si formò al momento del salvataggio Alitalia. Erano intervenuti i Cavalieri bianchi, tra i quali la famiglia della presidente della Confindustria; Alesina che allora collaborava al Sole24ore non esitò a pubblicare su quel quotidiano un articolo fortemente critico dell’operazione (e in certo modo fu profetico). Ritenni opportuno congratularmi con lui (e con il giornale) per l’indipendenza dimostrata.
Non è il caso che mi soffermi sulla sua biografia, saranno i quotidiani a parlarne. Era un liberale moderato, molto più di quanto io non lo sia. Dimostrava apprezzamenti per la sinistra equilibrata; non esitava però a dimostrare l’inadeguatezza come spazio economico dell’area europea. Seguiva la problematica delle donne, il ruolo particolare della famiglia in Italia, proponeva una tassazione differenziata del lavoro femminile per aumentarne l’occupazione. Aveva il coraggio di proporre tagli della spesa e di sconsigliare aumenti delle tasse per fare fronte al debito.
Insomma un’ortodossia oggi originale.
In Banca d’Italia dal 1965, prima ai Servizi di Vigilanza sulle aziende di credito, poi, da dirigente, con responsabilità di gestione delle strutture organizzative, dell’informatica e del personale; dal 1996 Segretario Generale della Banca, con responsabilità del personale, delle relazioni sindacali, dell’informatica, delle rilevazioni statistiche e ad interim della consulenza legale. Cessato dal servizio nel 2006.
Già rappresentante italiano dal 1989 presso l’Istituto monetario europeo (Basilea) e poi presso la Banca Centrale Europea (Francoforte) per i problemi istituzionali e l’organizzazione informatica. Inoltre rappresentante sempre a partire dal 1989 presso il G20, Banca dei Regolamenti Internazionali, come esperto informatico.
Autore e coautore di pubblicazioni sull’ordinamento bancario, sulle economie di scala e sugli effetti dell’informatizzazione. Ha organizzato presso la Fondazione nel gennaio 2015 il convegno sulla situazione carceraria in Italia.